domenica 26 settembre 2021

Maria Teresa: la morte di Carlo VI


Due mesi dopo il matrimonio tra Maria Teresa d’Austria e Francesco di Lorena, avvenuto il 13 febbraio 1736, giunse la notizia della morte di

Eugenio di Savoia, grande paladino dell’Austria contro i nemici, che colpì assai l’emotività di Carlo VI, preoccupato dell’avvenire di Maria Teresa e degli stati ereditari. I funerali si svolsero, seguendo il protocollo dei principi delle case regnanti, nella chiesa di Santo Stefano, dove avrebbe trovato riposo.

Il 5 febbraio 1737, Maria Tesesa diede alla luce Maria Elisabetta, che sarebbe morta nell’arco di tre anni; la secondogenita, Maria Anna, nata il 6 ottobre 1738, ed, infine, una terza, Maria Carolina, che, venuta al mondo nel 1741, perì nello stesso anno. L’assenza di un erede maschio aveva provocato una profonda angoscia nell’animo dell’imperatore.

Gian Gastone De Medici (1671 - 1737)
Intanto Gian Gastone De Medici, settimo Granduca di Toscana, moriva il 9 luglio del 1837, Francesco Stefano, designato erede, prese possesso col titolo di Altezza reale, visitando il granducato, in compagnia di Maria Teresa, nel mese di dicembre, e rincasando in Germania il 30 maggio dell’anno successivo. Intanto scoppiava la guerra con la Turchia, in cui l’Austria si presentò divisa al suo interno, a causa del malcontento sorto negli ambienti di corte e il capo dell’esercito, Friedrich Heinrich von Seckendorff, inviso perché protestante ed amico dell’imperatrice. La Prammatica sanzione del 1713 che prevedeva il riconoscimento quale unica erede di Maria Teresa da parte degli altri stati, teneva in apprensione l’imperatore, sempre più distratto e preoccupato.

Le operazioni militari cominciarono bene; l’esercito austriaco sconfinò a Nissa, dove, per ordine di Carlo VI, furono distrutte tutte le moschee, quando il conte di Khevenhüller fallì la presa di Widdino. Una parte dell’esercito fu battuto in Bosnia; la città di Nissa fu poi ceduta ai Turchi il 15 ottobre del 1737 e così il contrastato Seckendorf fu dimesso, poiché ritenuto colpevole, ed imprigionato a Vienna, per essere posto in stato d’accusa. Fu accusato di tradimento e così imprigionato a vita. I suoi successori non ebbero miglior fortuna; i Turchi assediarono Belgrado, così il 1 settembre del 1739 fu firmata la pace ed il 22 ottobre ratificata da Carlo VI.

Nell’ottobre del 1740, l’imperatore si trovava nel castello di Halbthurn, quando, dopo aver partecipato ad una battuta di caccia, si accorse di non stare troppo bene, per cui fu trasportato alla Favorita, nel sobborgo di Vienna. Purtroppo le condizioni sembrarono peggiorare, cosicché il giorno 18 il parroco di Corte gli somministrò l’estrema unzione, dopodiché invitò la seconda figlia, Maria Anna, Francesco di Lorena col fratello, e, volgendosi verso un lato della camera pronunciò la sua benedizione sull’ammalata Maria Teresa. La notte tra il 19 ed il 20 cadde in deliquio e fu raggiunto dalla morte.

Carlo VI (1685 - 1740)

Fu addobbata di nero la camera dei cavalieri della residenza imperiale, all’interno della quale fu posto un baldacchino di velluto nero col catafalco circondato da tre grandi ceri. Il corpo imbalsamato era accanto ai segni della gloria: la corona imperiale, lo scettro ed il globo, la corona di Spagna con il toson d’oro, le corone di Ungheria e Boemia ed, infine, il cappello arciducale d’Austria. Il corpo fu vegliato da ciambellani e camerieri, mentre i monaci  agostiniani di Corte innalzarono preci per la salvezza dell’anima del defunto imperatore. Alle ore 19 del 24 ottobre, la salma fu trasportata nella tomba di famiglia degli Asburgo presso il convento dei cappuccini con solenne corteo, aperto da tutto il clero della capitale, seguito dagl’impiegati nelle cancellerie e negli uffici. Dodici prelati mitrati, accompagnati dal coro e dai musici, i camerlenghi, i ciambellani, i consiglieri del maresciallo di Corte precedevano il medesimo, il primo scudiero, il gran guardiacaccia. Quindi tutti i cavalieri del toson d’oro presenti a Vienna, il cardinale Sigmund Von Kollonitz, dietro il feretro.

Il corteo quindi proseguiva con il primo ministro, conte Stahrenberg, il granduca di Toscana, Francesco Stefano, accompagnato dal gran cancelliere e dal maggiordomo in capo, le arciduchesse Maria Anna e Maria Maddalena con le dame di corte.

Le vie, piantonate da una doppia fila di soldati con le armi basse, erano illuminate con delle fiaccole. Quando si giunse al convento dei cappuccini, illuminato da molte luci, otto frati aprirono i battenti ed il sarcofago fu appoggiato sopra un luogo elevato. L’arcivescovo benedisse la salma sull’intonazione dei salmi e quindi trasportata nella dimora eterna, vicino a Giuseppe I.



Maria Teresa: infanzia di una regina

https://ale0310.blogspot.com/2021/07/maria-teresa-daustria-infanzia-di.html

 

 

Nessun commento:

Posta un commento