giovedì 16 settembre 2021

«Andrea Mantegna, pittor padovano» dalle «Notizie de’ professori del disegno» di Filippo Baldinucci

 

Andrea Mantegna nacque nel 1431.

Si formò nella bottega di Francesco Squarcione, il quale «l’adottò per figliuolo e si mise ad insegnarli l’arte con amorevolezza, inducendolo nel tempo stesso a fare uno studio particolare sopra gli esemplari di diversi autori, ch'egli aveva raccolti, e specialmente sopra le statue». Andrea maturò rapidamente, sicché all’età di diciassette anni dipinse un Cristo morto, conservato nella collezione del nobile Camillo Capodilista, descritto dal Vasari come un lavoro fatto «da un vecchio ben pratico, non già da giovanetto pittore».

Cappella Ovetari
Nella Chiesa degli Eremitani di Padova, fu incaricato dal suo maestro di dipingere nella Cappella Ovetari (1448 – 1457), «nella quale ritrasse lo Squarcione in una figura corpacciuta con una lancia, e con una spada in mano. Vi ritrasse similmente ne' soldati assistenti di messer Palla Strozzi Fiorentino, messer Girolamo dalla Valle, medico di grido, messer Bonifacio Fuzimeliga, dottor di leggi, Niccolò, orefice di papa Innocenzo VIII, e Baldassarre da Leccio, suoi amicissimi, i quali tutti fece vestiti d'armi bianche brunite e splendide, come le vere sono con bella maniera. Vi ritrasse anco messer Bonramino cavaliere ed un certo vescovo d'Ungheria, uomo sciocco affatto, il quale andava tutto giorno per Roma vagabondo e poi la notte si riduceva a dormire, come le bestie, per le stalle. Vi ritrasse ancora Marsilio pazzo nella persona del carnefice, che taglia la testa a san Jacopo; e vi ritrasse pure se stesso».

Quindi si dedicò al «Martirio e trasporto di San Cristoforo», «dipinto il tutto a fresco incomparabilmente con buon disegno, vivezza e forza di colorito e con espressione ed armonia singolare. Vi si scorge una profonda cognizione della prospettiva; qualità che il Mantegna possedeva in grado sublime».

Giovanni Paolo Lomazzo (1538 - 1592)

Il trattatista Giovanni Paolo Lomazzo scrisse che «il Mantegna è stato il primo, che in tal arte ci abbia aperti gli occhi, perché ha compreso che l'arte della pittura senza quello è nulla. Onde ci ha fatto vedere il modo di far corrispondere ogni cosa al modo del vedere, come nelle opere sue fatte con grandissima diligenza si può osservare».

Jacopo Bellini gli promise in sposa la figlia, causando lo sdegno dello Squarcione, il quale ebbe modo anche di criticare gli affreschi della cappella Ovetari, inducendo il Mantegna a «ritrarre persone vive, e tanto progresso vi fece, che in una Istoria di detta cappella, che ancora gli rimaneva a dipingere, mostrò che non meno sapeva cavare il buono dalle cose vive e naturali, che da quelle fatte dall'arte».

Andrea Mantegna - Sant'Antonio e San Bernardino che adorano il monogramma di Cristo (Museo Antoniano di Padova)

Per la basilica di Sant’Antonio da Padova, affrescò «Sant'Antonio e san Bernardino che adorano il monogramma di Cristo (oggi al Museo Antoniano di Padova, 1452)».
Andrea Mantegna - Polittico di San Luca (Pinacoteca di Brera, Milano)

Sempre in Padova, realizzò il «Polittico di San Luca (1453  - 54)» (oggi alla Pinacoteca di Brera), «diviso in dodici comparti con un santo per ciaschedun comparto, che fu posta in Santa Giustina all'altare di san Luca, e che ora si vede nelle camere dell'abate, ove fra gli altri antichi e moderni quadri fa la sua bellissima comparsa. Di esso parla lo Scardeone e nell'archivio del monastero esiste ancora il contratto fatto pel prezzo della medesima, scritto di mano dello stesso Mantegna».

Andrea Mantegna - Pala di San Zeno (Basilica di San Zeno, Verona)

Si trasferì quindi a Verona, dove nella Basilica di San Zeno, dipinse la pala del Santo (1456 – 59), «divisa in tre partimenti; nel mezzo de' quale è figurata la Vergine e il Bambino con angeli, a' lati da una parte i santi Pietro, Paolo e Giovanni evangelista, e dall'altra i santi Giovanbattista, Giorgio, Benedetto, ed un vescovo. Sotto in tre altri partimenti vi è Cristo nell'orto, il medesimo in croce, e la sua ascesa al cielo; pitture tutte lodevoli e degne della bravura del nostro artefice».

Il Marchese Giovan Francesco II Gonzaga lo invitò a Mantova «e gli fece tosto dipingere in castello per la cappella una tavoletta, in cui sono storie bellissime in figure piccole. E queste terminate con gloria, volle il detto principe che continuasse Andrea ad ornare di pitture il suo palazzo di san Sebastiano in quella città; e Andrea postosi di buono animo all'opera, prese per soggetto il trionfo di Cesare I trionfi di Cesare in Gallia» datato 1485 - 1505, oggi conservato nel Palazzo del bagno di Hampton Court a Londra), che riuscì la miglior cosa, ch'egli mai facesse. Vedesi in esso con bella pompa sopra ben ornato carro il trionfatore accompagnato dallo stuolo de' re, delle regine e matrone con volti dimessi e piangenti, e con numeroso seguito di cavalieri, soldati, littori, trombetti, incensieri, schiavi con vasi di monete, carri diversi, immagini di città superate, tori coronati pe' sacrifizj, elefanti bardati con fasto e infiniti spettatori in istrada e alle finestre; e in ogni parte usò il valente artefice un bel finimento, un raro artificio ed una particolare avvertenza nella prospettiva, non potendo essere quest'opera né più bella, né meglio lavorata. Per la qual cosa il marchese accresciutogli l'amore e la stima, gli regalò case e poderi, ornandolo eziandio delle insegne cavalleresche. Il descritto trionfo, che sparì nel sacco di Mantova e che ora si trova in Inghilterra nel palazzo d'Aptoncourt in buon essere, conservato con somma diligenza».

Andrea Mantegna - I trionfi di Cesare in Gallia (Palazzo del bagno di Hamton Court di Londra)

Le ultime opere accrebbero notevolmente la fama del Mantegna agli occhi di papa Innocenzo VIII, che gli ordinò delle pitture per la cappella del Cortile del Belvedere, che andranno distrutte nel corso di una ristrutturazione del ‘700. Assai interessante la descrizione dell’opera – a nostro avviso -, da parte del Baldinucci.

«Sopra la finestra verso la sala l’immagine di san Giovambatista in mezza figura con altra simile di san Giovanni evangelista nell'archetto sopra la porta. Ma entriamo nella cappelletta, la quale comeche d'endici soli palmi per ogni lato, merita nondimeno di essere con tutta attenzione considerata nelle rare pitture tutte di mano del Mantegna, delle quali in ogni sua parte è arricchita con straordinaria leggiadria e grazia. La piccola cupoletta di essa viene ornata con finti spartimenti di figura tonda tra sé intrecciati insieme a modo d'ingraticolato, interrotto da quindici putti, che sostengono alcuni festoni. Ne' quattro angoletti sono collocati sedenti di figura intera i quattro evangelisti in atto chi di scrivere, chi di leggere, e chi di meditare. Per tavola dell'altare è dipinto a fresco il battesimo del Salvatore nel Giordano con una corona di angeli ed altre divote turbe accorse per battezzarsi, ed è un peccato che abbia già patito alquanto e, quel  ch'è peggio, abbia dovuto soffrire con tutto il restante della cappella inopportuni ristauramenti. Nel campo delle quattro lunette immediatamente sotto il cornicione si frappongono quattro tondi, che empiono, ed ornano quel sito in tre de' quali sono finestre con vetrate, e nel quarto è figurato in chiaroscuro il sagrificio d'Abramo. Intorno a ciascun tondo sono due virtù con somma avvenenza espresse. Nella facciata della parte maggiore del prospetto dal primo ingresso è dipinta la decollazione di san Giovambattista e di quella è perita la metà, e vi fu in suo luogo modernamente dipinto una porta ed alcuni riquadri. In lontananza si vede in piccole figure la cena di Erode e il ballo d' Erodiade. Dirimpetto sopra la porta vi è l’immagine della Vergine sedente in trono col Bambino in seno, diversi santi e sante e genuflesso a' piedi e ritratto in profilo di naturale Innocenzo VIII raccomandato da san Pietro alla Vergine; e al di sotto in piccoli siti dalle due parti due vezzose sacre istoriette, cioè in una la natività del Signore, e nell'altra l'adorazione de' Magi. Finita l'opera, il pontefice con onorevoli premj, e molto favore rimandò il nostro Andrea al marchese».

Andrea Mantegna - Madonna della Vittoria (Louvre, Parigi)

Tornato a Mantova lavorò alla pala della chiesa di S. Maria della Vittoria (oggi al Louvre) raffigurante la Vergine, sant’Anna, san Gioacchino, il Battista che abbraccia Gesù, i santi Giuseppe e Zaccaria (1496).

Andrea Mantegna - Battesimo di Cristo (Basilica di Sant'Andrea, Mantova)

Nella chiesa di Sant’Andrea, realizzò il «Battesimo di Cristo (1506)». La sua attività continuò con molti quadri, soprattutto in Padova.

«Così Andrea si rese chiaro colle sue opere e visse con molto splendore veramente da cavaliere. Raccontasi che essendo venuto in Italia il celebre Albrecht Dürer, pittore ed intagliatore di stampe, saputosi ciò da Andrea, lo invitò con messo particolare a Mantova, desideroso essendo di conoscere e trattare un sì grand'uomo. E poiché eguale era nel Dürer il desiderio di conoscere Andrea, si avviò egli tosto a Mantova, ma prima che giunto vi fosse, il povero Andrea sen morì; onde il Dürer ne rimase dolentissimo e dir soleva non essergli accaduta cosa la più trista in vita sua. Avvenne la morte di Andrea in Mantova l'anno 1506, e fu con esequie onorate seppellito in sant'Andrea nella cappella da lui eretta, ove fu posto il suo ritratto di bronzo con quella iscrizione:

Esse parem hunc noris, si non praeponis, Apelli,

Aenea Mantineae qui simulacra vides.

E sopra la lapide del sepolcro si legge: Ossa Andreae Mantineae famosissimi pictoris cum duobus filiis in hoc sepulcro per Andream Mantineam nipote ex filio constructo MDLX». 

 

Articoli d’Arte

Leon Battista Alberti architetto nel racconto delle memorie storiche di Filippo Baldinucci (1770)

https://ale0310.blogspot.com/2021/07/leon-battista-alberti-architetto-nel.html

Alessandro Filipepi detto Sandro Botticelli, pittore fiorentino secondo «Le notizie de’ professori del disegno da Cimabue in qua» di Filippo Baldinucci (1770)

https://ale0310.blogspot.com/2021/09/alessandro-filipepi-detto-sandro.html

 

GIAN LORENZO BERNINI

Nella Roma di Paolo V

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/12/21/gian-lorenzo-bernini-nella-roma-di-paolo-v/

Nella Roma di Urbano VIII

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/12/29/gian-lorenzo-bernini-nella-roma-di-urbano-viii/

Nella Roma di Innocenzo X

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/01/12/gian-lorenzo-bernini-nella-roma-di-innocenzo-x/

Nella Roma di papa Alessandro VII

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/01/20/gian-lorenzo-bernini-nella-roma-di-papa-alessandro-vii/

Nei regni di Clemente IX e Clemente X

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/01/28/gian-lorenzo-bernini-nei-regni-di-clemente-ix-e-clemente-x/

Alla corte di Luigi XIV

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/02/09/gian-lorenzo-bernini-alla-corte-di-luigi-xiv/

Gli ultimi tempi di Gian Lorenzo Bernini nella Roma di Innocenzo XI

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/02/22/gli-ultimi-tempi-di-gian-lorenzo-bernini-nella-roma-di-innocenzo-xi/

 

Bramante a Roma

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/09/29/bramante-a-roma/

Brevi cenni sul Palazzo del Te di Mantova

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/10/19/brevi-cenni-sul-palazzo-del-te-di-mantova/

 

MICHELANGELO BUONARROTI

Gli inizi

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Contro la volontà di Papa Giulio II Della Rovere

https://ale0310.blogspot.com/2021/07/michelangelo-contro-la-volonta-di-papa.html

Le quattro statue nella Sagrestia Nuova di San Lorenzo a Firenze

https://ale0310.blogspot.com/2021/09/michelangelo-le-quattro-statue-nella.html      

 

«Ercole e Lica» di Antonio Canova

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/01/05/ercole-e-lica-di-antonio-canova/

Pietro Cavallini. I mosaici di Santa Maria in Trastevere (Roma)

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Domenico del Ghirlandaio, pittore fiorentino, nelle memorie di Filippo Baldinucci

https://ale0310.blogspot.com/2021/08/domenico-del-ghirlandaio-pittore.html

Gli affreschi della Farnesina in Roma di Sebastiano del Piombo

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/11/30/gli-affreschi-della-farnesina-in-roma-di-sebastiano-del-piombo/

«Piero di Cosimo, pittore fiorentino, così detto perché fu discepolo di Cosimo Rosselli» nella descrizione di Filippo Baldinucci

https://ale0310.blogspot.com/2021/08/piero-di-cosimo-pittore-fiorentino-cosi.html

Andrea Del Verrocchio, pittore, scultore ed architetto fiorentino secondo le testimonianze di Filippo Baldinucci

https://ale0310.blogspot.com/2021/06/andrea-del-verrocchio-pittore-scultore.html

Antonio del Pollaiolo, pittore, scultore ed architetto fiorentino nelle testimonianze di Filippo Baldinucci

https://ale0310.blogspot.com/2021/06/antonio-del-pollaiolo-pittore-scultore.html

Raffaello a Roma: le Stanze della Segnatura

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 Alla mostra “A sense of locality: Japanese, Chinese art” del Insa Art Center Hall di Seoul

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Alla mostra di artisti giapponesi presso il MOA Seoul National University

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Alla mostra “Impressionisti americani” presso l’Hangaram Art Museum di Seul

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I Musei vaticani a Seul

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Van Gogh a Seul

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Visita al “Bukcheon local history museum”

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Visita al Gyungin Art Hall di Seul

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/06/06/15-settembre-2012-visita-al-gyungin-art-hall/

Visita al Kodku Museum di Seoul

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Visita al “Lotte World Folk Museum”

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Visita al Museo “Cheongwadae Saranchae”

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Visita al Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona

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Visita al Museo del Buddismo di Seul

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Visita al Museo del Kimchi di Seul

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Visita al Museo dell’Università Ehwa di Seul

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Visita al Museo dell’Universita Sejong di Seul

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Visita al Museo della Banca Nazionale della Corea

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Visita al Museo delle Erbe mediche e della medicina di Seul

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Visita al Museo di Storia di Seul

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Visita al Museo di Storia contemporanea della Corea del Sud di Seul

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Visita al Museo Hyunday del Design di Seoul

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Visita al Museo interattivo della Polizia di Seul

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Visita al Museo Picasso di Barcellona

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Visita al Museo “Savina” di Seul

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Visita al Museo Trick Eye di Seoul

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Visita al National Musuem of Korea alla mostra “Art across America”

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Visita al “The Asian Art Museum”

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/06/05/29-agosto-2012-visita-al-the-asian-art-museum/

Visita al “Tteok Museum”

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Visita alla Galleria d’arte Kukje di Seul

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Visita alla Galleria degli Uffizi

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/06/21/visita-agli-uffizi-prima-parte/

 

 

 

 

 

 

 

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