lunedì 25 ottobre 2021

Gabriele D’Annunzio: l’ultima Crematilde

 


Alla bella età di settantun’anni, D’Annunzio conobbe la ventiduenne Ester Pizzuti, alla quale già il 29 gennaio 1934 indirizzava una lettera, con cui la invitava a tornare al Gardone. Dopo un mese, le scriveva:

«Tu non puoi essere che la mia schiava, come tutte le altre donne, dal tempo della mia adolescenza vorace», stabilendo così i tratti del rapporto.

I piaceri del letto furono preso disturbati dall’inatteso arrivo del fratello, Antonio, sempre inguaiato economicamente, che non sarebbe stato ricevuto dal Poeta, stanco delle continue e pressanti richieste d’aiuto. Il 2 marzo, Arnoldo Mondadori rifornì Gabriele di un’ingente somma, grazie alla quale poté aiutare, ancora una volta, il disperato fratello, che ripartì per l’America.

Francobollo del decennale di Fiume
Il volto dello Scrittore fu effigiato, per volontà del Duce, su un francobollo, dedicato alla decennale annessione di Fiume. D’Annunzio era sempre alla ricerca del denaro, cosicché pensò di trattare la riduzione cinematografica de La figlia di Iorio, chiedendo, nel contempo, un grosso prestito – che ottenne – alla Banca Commerciale Italiana.

Nel mese di luglio, ricevette la visita di Enrichetta Angelica Bullough, figlia dell’antica amante, Eleonora Duse, dalla quale avrebbe desiderato ricevere le lettere da lui scritte all’attrice, destinate, in un primo momento, alla distruzione. Riuscì ad allearsi con la giovane, per impedire al regista Alexander Korda di girare un film sulla Duse, che aveva giudicato scandaloso.

Engelbert Dollfuss (1892 - 1934)

Tornò finalmente alla sua giovanissima amante, quando fu distratto da problemi molto più seri: il 25 luglio 1934, Engelbert Dollfuss, cancelliere austriaco, era stato ucciso a Vienna dai Nazisti, che desideravano annettersi l’Austria. La reazione del Governo fascista fu immediata coll’invio al Brennero di quattro divisioni, che avevano ricevuto l’ordine di entrare in Vienna nel caso fosse stata occupata dalle truppe di Hitler. D’Annunzio scrisse al Duce una lettera di congratulazione per la mossa audace, esaltato da un possibile protettorato italiano sull’Austria, al fine di fermare la Germania. Il 9 agosto ricorse l’anniversario del volo su Vienna di Gabriele, che fu ricordato all’Esposizione dell’Aeronautica italiana di Milano, a cui il Poeta partecipò, inviando una lunga lettera al Corriere, nel ricordo dell’evento.

Alla fine di agosto, Giovanni Rizzo, delegato alla vigilanza del Gardone, ma, in verità, spia del Governo italiano, fu nominato prefetto; D’Annunzio ne approfittò – come suo solito -, per raccomandargli il ricovero immediato in un sanatorio dell’amante Ester, colpita da tubercolosi.

Il 7 ottobre, il Duce, accompagnato da Galeazzo Ciano, Achille Starace, Attilio Teruzzi ed il prefetto Rizzo si recò in visita al Poeta, con cui s’intrattenne a colloquio privato.

Luigi Pirandello (1867 - 1936)
Tre giorni più tardi, andò in scena, presso il Teatro Argentina di Roma, La figlia di Iorio per la regia di Luigi Pirandello e le scene di Giorgio De Chirico; interpreti: Marta Abba e Ruggero Ruggeri, alla presenza del Duce.

Il 5 novembre, lo Scrittore inviò a Mondadori le prime cartelle di Erbe, parole e pietre, che avrebbe presto abbandonato a favore di Cento e cento e cento e cento pagine del libro segreto di Gabriele D’Annunzio tentato di morire, indicando anche i caratteri della stampa ed alcune precisazioni:

«Le iniziali saranno di due righe o di tre. Dopo il punto, io adotto la minuscola: la maiuscola soltanto dell’a capo. Lo spazio tra il punto e la maiuscola seguente deve essere un po’ più lungo dello spazio comune tipografico».

Alla fine dell’anno, il libro non vide la stampa, ma fortunatamente sarebbero continuate le pubblicazioni dell’Istituto Nazionale. A Parigi, uscì una sua biografia, Gabriel D’Annunzio Saint Jean du fascisme; a Milano un’antologia delle Laudi; a Roma, Curiosità dannunziane inedite e rare di Camillo Antona Traversi, oltreché ad un volume di saggi di Antonio Bruers, Gabriele D’Annunzio, il pensiero e l’azione.

Il nuovo anno vide il Poeta concentrato nella raccolta del materiale nel Libro segreto, mentre crescevano i problemi legati all’avanzarsi dell’età e alla mancanza cronica di soldi. Alla fine del mese di maggio, poté telegrafare ad Arnoldo Mondadori di aver terminato finalmente la sua ultima fatica letteraria, il Libro segreto, composta da ottocentoquarantuno cartelle, ma cadde malato e ciò rimandò la pubblicazione, che avvenne nel mese di giugno. La prima copia fu inviata al Duce ed il 23 finalmente fu autorizzata la vendita dalla Censura. Il successo fu immediato e straordinario.

Si pose subito al lavoro, per stendere Contra Barbaros, che insieme al testo letterario La conquête studieuse d’une plus grande patrie, avrebbe costituito De Gabriele D’Annunzio – mutilé de guerre – Aux bons – chevaliers latins – de France ed d’Italie «Pour lealté maintenir».

Intanto la situazione politica s’innervosiva nei rapporti tra Italia, Francia ed Inghilterra, per la risoluzione pacifica della questione etiopica, cosicché il 3 ottobre 1935, le truppe italiane, al comando del generale Emilio De Bono, passavano il confine dell’Etiopia. Il Duce avvisò per telegramma il Poeta, che si dichiarò entusiasta dell’impresa. Il 6 ottobre fu presa Adua e la Società delle Nazioni votò le sanzioni contro l’Italia.

Il 9 dicembre, il Governo italiano organizzò la raccolta dell’«oro alla patria», che vide la partecipazione di Gabriele colle medaglie di guerra; la donazione fu reclamizzata da una lettera pubblicata sul Corriere.  Sei giorni più tardi, gli giunse la notizia della scomparsa del suo amico traduttore Georges Hérelle.

Nei primi giorni del 1936, gli acciacchi fisici iniziarono ad accentuarsi particolarmente, costringendo lo Scrittore a sospendere l’attività letteraria. Non volle rinunciare alle follie erotiche, servendosi – forse - della cocaina, fornita – sembra – dal Rizzo, perché Roma intendeva liberarsi presto dell’ingombrante presenza del Vate. Comobbe l’ultima Clematilde, la contessa Evelina Scapinelli Morasso, alla quale avrebbe scritto circa duecento lettere.

Il 5 maggio, le truppe italiane giungevano ad Addis Abeba, mentre era pubblicato Le dit du sourd et muet per l’Oleandro.

Il Poeta trascorreva le notti in compagnia della nobildonna, a cui scriveva: «La vecchiaia rende melenso e vile anche un eroe».

Alla fine dell’anno, comunicò al Rizzo d’aver redatto il testamento.

 

LA VITA DI GABRIELE D’ANNUNZIO

L’esordio letterario di Gabriele D’Annunzio: «Primo vere»

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L’amore per Giselda Zucconi,«Lalla»

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L’amore per Maria Hardouin di Gallese

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Gabriele D’Annunzio e Elvira «Barbara» Leoni: cronaca di un grande amore

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Gabriele D’Annunzio e Elvira «Barbara» Leoni, la fine di un grandissimo amore

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L’incontro con Eleonora Duse

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Gabriele D’Annunzio e Eleonora Duse: «Sogno di un mattino di primavera».

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«Il Fuoco» di Gabriele D’Annunzio

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«Francesca da Rimini»

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Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse: la fine di un grandissimo amore

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Gabriele D’Annunzio e Alessandra Carlotti di Rudinì: la fine

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Il trionfo de «La Nave»

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Il tonfo di «Fedra»

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«Forse che si forse che no»

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«Le martyre de Saint Sébastien»

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«Contemplazione della morte»

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L’insuccesso de «La Pisanelle»

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Alla vigilia della Grande Guerra

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L’Italia in guerra

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Eroe di guerra

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L’Impresa di Fiume

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La fine dell’Impresa di Fiume

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Tra Sinistra e Destra

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La Marcia su Roma

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La fine dell’impegno politico

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Il nume della patria

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Il Vittoriale degli Italiani

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Il declino

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ARTICOLI SU GABRIELE D’ANNUNZIO

Alla prima de «Il ferro» di Gabriele D’Annunzio presso il Teatro Carignano di Torino

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Alla prova generale de «La Pisanelle» di Gabriele D’Annunzio

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/05/04/alla-prova-generale-de-la-pisanelle-di-gabriele-dannunzio/

Frammenti di musicalità dannunziana

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/09/08/frammenti-di-musicalita-dannunziana/

La Impresa di Fiume nell’analisi dei giornali dell’epoca

https://ale0310.blogspot.com/2021/07/la-presa-di-fiume-nellanalisi-della.html

Una visita a Gabriele D’Annunzio. Il Poeta nella solitudine del suo studio

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/05/18/una-visita-a-gabriele-dannunzio-il-poeta-nella-solitudine-del-suo-studio/

 

LE LETTERE D I GABRIELE D’ANNUNZIO A BARBARA LEONI

«Ancora un minuto, un bacio, una parola, un sospiro e poi la morte, la fine, l’annientamento»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/02/05/ancora-un-minuto-un-bacio-una-parola-un-sospiro-e-poi-la-morte-la-fine-lannientamento-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

“Come ti amerò, quando di riavrò ancora!”

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/10/30/lettera-di-gabriele-dannunzio-a-elvira-leoni-del-21-agosto-1887/

«La gelosia! Io no so, io non comprendo»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/12/01/la-gelosia-io-no-so-io-non-comprendo-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

“La mia stessa languidezza mi fa più voluttuoso”

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/10/26/lettera-di-gabriele-dannunzio-a-elvira-leoni-dell8-agosto-1887/

«Leggo e rileggo la tua lettera, senza saziarmi, con una voluttuosa lentezza, come un veleno dolce e mortale»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/02/13/leggo-e-rileggo-la-tua-lettera-senza-saziarmi-con-una-voluttuosa-lentezza-come-un-veleno-dolce-e-mortale-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

«Mai mai le nostre bocche ebbero un attimo di sazietà»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/01/29/mai-mai-le-nostre-bocche-ebbero-un-attimo-di-sazieta-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

«Penserò a te di continuo, con una tenerezza ineffabile»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/01/08/pensero-a-te-di-continuo-con-una-tenerezza-ineffabile-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

«Preferirei mandarti una bella coppa fumante di mio sangue, perché tu ci affondassi la faccia pallida e terribile»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/02/19/preferirei-mandarti-una-bella-coppa-fumante-di-mio-sangue-perche-tu-ci-affondassi-la-faccia-pallida-e-terribile-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

«Quando tu mi sei vicina, io spero. Quando tu ti allontani, io dispero»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/12/19/quando-tu-mi-sei-vicina-io-spero-quando-tu-ti-allontani-io-dispero-lettera-di-gabriele-dannunzio-ad-elvira-leoni/

«Solo una notte, e mai non fosse l’alba!»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/12/24/solo-una-notte-e-mai-non-fosse-lalba-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

«Ti bacio la bocca, ti ripeto le parole folli di quella notte»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/01/22/ti-bacio-la-bocca-ti-ripeto-le-parole-folli-di-quella-notte-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

“Tu dovresti amarmi sempre sempre e con infinita tenerezza”

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/08/31/la-lettera-damore-di-gabriele-dannunzio-a-elvira-leoni/

«Tu sei entrata nel mio sangue come una fatalità dolce e tremenda»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/12/11/tu-sei-entrata-nel-mio-sangue-come-una-fatalita-dolce-e-tremenda-gabriele-dannunzio-a-elvira-leoni/

«Tutto il sangue, tutta la carne, tutto l’essere mio dalle profonde radici ti chiama e ti vuole»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/12/31/tutto-il-sangue-tutta-la-carne-tutto-lessere-mio-dalle-profonde-radici-ti-chiama-e-ti-vuole-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

«So bene che non ritroverò mai Barbarella». L’ultima lettera di Gabriele D’Annunzio a Barbara Leoni

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/02/26/so-bene-che-non-ritrovero-mai-barbarella-lultima-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-barbara-leoni/

 

LE LETTERE DI GABRIELE D’ANNUNZIO A NATALIA DE GOLOUBEFF

«Dove sei? Senti il mio amore che veglia e che chiama?».

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/03/05/dove-sei-senti-il-mio-amore-che-veglia-e-che-chiama-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-natalia-de-goloubeff/

«La notte sono molto triste nel mio letto solo»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/03/26/la-notte-sono-molto-triste-nel-mio-letto-solo-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-natalia-de-goloubeff/

«Perché hai voluto impadronirti dei miei sensi così terribilmente?»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/03/19/perche-hai-voluto-impadronirti-dei-miei-sensi-cosi-terribilmente-let-tera-di-gabriele-dannunzio-a-natalia-de-goloubeff/

«Prendi la face, prendi l’acqua lustrale».

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/03/12/prendi-la-face-prendi-lacqua-lustrale-lettera-di-gabriele-dannunzio-a-natalia-de-goloubeff/

 

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