domenica 24 ottobre 2021

Michelangelo: l’uomo

 


Ascanio Condivi fu un allievo di Michelangelo Buonarroti, a cui dedicò una «Vita», autorizzata dal suo Maestro e pubblicata nel 1553 e dedicata a papa Giulio III.

Michelangelo fu un uomo incline alla meditazione ed alla solitudine, e per ciò giudicato altero e misantropo, frequentando solo chi potesse aiutarlo nella sua ricerca, come i cardinali Tiberio Crispo e Prospero Santacroce, «uomo gravissimo e prudentissimo, del quale più volte l’ho sentito parlare onoratissimamente» e di Annibale Caro.

Per la Marchesa di Pescara, cui era legato da profonda amicizia, realizzò (1538 circa) in disegno la «Pietà per Vittoria Colonna» (attribuito a Michelangelo e conservato presso Isabella Stewart Gardner Museum di Boston), «un Cristo ignudo, quando è tolto di croce, il quale, come corpo morto abbandonato, cascherebbe a’ piedi della sua santissima Madre, se da due Agnoletti non fosse sostenuto a braccia. Ma ella sotto la croce stando a sedere con volto lacrimoso e dolente, alza al cielo ambe le mani a braccia aperte con un cotal detto che nel troncon della croce scritto si legge:

Non vi si pensa quanto sangue costa!

Fece anco per amor di lei un disegno d’un Gesù Cristo in croce (1545 circa), non in sembianza di mortoCrocefissione per Vittoria Colonna» conservato presso il British Museum), come comunemente s’usa, ma in atto divino col volto levato al Padre, e par che dica Heli heli: dove si vede quel corpo non come morto abbandonato cascare, ma come vivo per l’acerbo supplizio risentirsi e scontorcersi».

Fu un sincero e devoto delle opere di Dante, «dilettato del mirabile ingegno di quell’uomo, qual’egli ha quasi tutto a mente»; del Petrarca, cercando poi di ricrearne lo stile nei suoi componimenti. Si dedicava seriamente alle Scritture e sopra gli scritti del Savonarola, «al quale egli ha sempre avuta grande affezione, restandogli ancor nella mente la memoria della sua viva voce».

Ha amato la bellezza del corpo e per ciò fu accusato di omosessualità: «Io così lungamente ed intrinsecamente praticato, non sentì mai uscir di quella bocca se non parole onestissime, e che avevan forza d’estinguere nella gioventù ogn’ incomposto e sfrenato desiderio, che in lei potesse cadere. E che in lui non nascesser laidi pensieri, si può da questo anco conoscere ch’egli non solamente ha amata la bellezza umana,, ma universalmente ogni cosa bella, un bel cavallo, un bel cane, un bel paese, una bella pianta, una bella montagna, una bella selva, ed ogni sito, e cosa bella e rara nel suo genere, ammirandole con maraviglioso affetto».

Fu un uomo misurato nel mangiare e nel dormire, e soprattutto quando era impegnato nel realizzare i suoi capolavori, «il quale egli eziandio lavorando mangiava».

Pur avendo guadagnato assai, preferì condurre una vita morigerata, provvedendo «a’ bisogni di qualche povero virtuoso e studioso o di lettere, o di pittura; del che io posso essere testimone, avendolo visto tale verso me medesimo».

Non soffrì d’invidia nei riguardi dei colleghi, riconoscendo l’alta maestria di Raffaello, «il quale e lui già fu qualche contesa nella pittura, come ho scritto: solamente gli ho sentito dire, che Raffaello non ebbe quest’arte da natura, ma per lungo studio. Né è vero quel che molti gli appongono, che e’ non abbia voluto insegnare: anzi ciò ha fatto volentieri; ed io l’ho conosciuto in me stesso, al quale egli ha aperto ogni suo secreto, che a tal’arte s’appartiene; ma la disgrazia ha voluto che si sia abbattuto con soggetti poco atti, o, se pure sono stati atti, non abbiano perseverato; ma poiché sotto la disciplina sua saranno stati pochi mesi, si sien tenuti maestri».

Fu dotato di memoria «tenacissima, dimanieraché avendo egli dipinte tante migliaia di figure quante si vedono, non ha fatta mai una, che somigli l’altra o faccia quella medesima attitudine; anzi gli ho sentito dire che non tira mai linea, che non si ricordi, se più mai l'ha tirata; scancellandola, se si ha a vedere in pubblico».

Si mostrava piuttosto timido, ma, se accusato ingiustamente, esplodeva, dimenticando la sua naturale pazienza.

«Era di buona complessione; di corpo piuttosto nervuto ed ossuto, che carnoso e grasso: sano sopratutto, si per natura, si per r esercizio del corpo, e continenza sua, tanto nel coito, quanto nel cibo; avvegnaché da fanciullo fosse ammalaticcio e cagionevole, e da uomo, due malattie abbia avute». Di colorito bruno in viso e di statura non eccellente, ma largo di spalle e proporzionato.

«La figura di quella parte del capo, che si dimostra in faccia, è di figura rotonda; dimanieraché sopra l’orecchie fa più di mezzo tondo una sesta parte. Così le tempie vengono a sporgere alquanto più che l’orecchie, e l’orecchie più che le guancie, e queste più che il restante; dimodoché il capo, a proporzione della faccia, non si può chiamare se non grande. La fronte a questa veduta è quadrata; il naso un poco stiacciato, non per natura; ma perciocché essendo putto, uno chiamato Torrigiano de’ Torrigiani, uomo bestiale e superbo, con un pugno quasi gli staccò la cartilagine dei naso, sicché ne fu come morto portato a casa. Le labbra son sottili, ma quel di sotto alquanto più grossetto, sicché a chi lo vede in profilo, sporge un poco in fuore. Il mento accompagna bene le parli sopradette. La fronte in profilo, quasi avanza il naso: e questo è poco men che rotto, se non avesse in mezzo un poco di gobbetto. Le ciglia con pochi peli, gli occhi piuttosto si posson chiamar piccoli, ch'altrimenti di color corneo; ma varj e macchiati di scintille giallette e azzurrine. Le orecchie giuste, i capelli negri, e così la barba; se non che in questa sua età d'anni settantanove, sono i peli copiosamente macchiati di canuti e la barba è biforcuta, lunga da quattro in cinque dita, non molto folta, come nell’effigie sua si può in parte vedere. E con questo fo fine».

 

LA VITA DI MICHELANGELO BUONARROTI DALLA «VITA» DI ASCANIO CONDIVI (1553)

Gli inizi

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Contro la volontà di Papa Giulio II Della Rovere

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La volta della Cappella Sistina

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Le quattro statue nella Sagrestia Nuova di San Lorenzo a Firenze

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Il Giudizio universale

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La Pietà Bandini

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