Cristina di Svezia (1626 - 1689) |
Jacopo Sannazaro (1457 - 1530) |
Gli Arcadi ammirarono quindi il mondo greco, il fiume Alfeo, che donava ispirazione alle Muse, protette da Apollo; e la siringa del dio Pan, circondata di lauree di pino divenne l’emblema della nuova società. Le riunioni del giovedì si tenevano presso il Bosco Parrasio, sulle pendici del Gianicolo, e conservavano le loro creazioni poetiche nel Serbatoio. Nel 1693, i convegni si spostarono presso gli Orti Parnesiani, concessi dai Farnese, quindi diverse furono le peregrinazioni, fin quando ricevettero dal re del Portogallo, Giovanni V, la somma destinata all’acquisto dell’antica sede del Gianicolo, nel 1725.
Giovanni Mario Crescimbeni (1663 - 1728) |
Gian Vincenzo Gravina (1664 - 1718( |
Il potere decisionale fu posto nelle mani di tutti gl’iscritti.
Il Custode generale sarebbe rimasto in carica per la durata di un’Olimpiade, quindi l’Assemblea avrebbe deliberato sulla rielezione; il Crescimbeni tenne la carica dal 1690 al 1728, anno in cui decedé. I Pontefici furono nominati Massimi pastori arcadici (da Alessandro VIII a Leone XIII), mentre i nobili furono acclamati quali Pastori. Le adunanze pubbliche furono stabilite nella primavera ed in estate presso il Bosco Parrasio sotto la volta celeste, mentre quelle private si tenevano presso la casa del Custode generale, detta Capanna del Serbatoio.
La storia degli Arcadi potrebbe essere divisa in cinque parti distinte: il primo periodo si chiuse coll’incoronazione in Campidoglio, nel 1725, di Bernardino Perfetti.
Nella seconda fase si distinsero Pietro Metastasio, Apostolo Zeno, il Muratori ed il Vico.
Il terzo periodo segnò le prime corruzioni colle opere del Frugoni e di Baretti; il quarto vide l’opposizione tra i frugoniani ed i risorgimentali col Parini, il Monti, il Pindemonte e l’Alfieri; nell’ultimo e quindi periodo, l’influenza sulla letteratura italiana scemò del tutto.
Ben presto l’influenza degli Arcadi si distinse nella penisola italiana, dove sorsero delle Colonie, rette da un Vice custode, ma moderate dalle leggi dell’Accademia madre, che furono istruite dal Crescimbeni in un capitolo apposito nella Bellezza della volgar poesia. Contemplando la capacità d’istituire o di aggregare Accademie più antiche, gli studi rifiorirono in Italia e la letteratura segnò un passo decisivo nel recupero dell’antico.
Articoli
LA STORIA DELL’ARCADIA
Gli inizi
https://ale0310.blogspot.com/2021/10/la-storia-dellarcadia-gli-inizi.html
I melodrammi di Pietro Metastasio
«Achille in Sciro»
https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/04/12/achille-in-sciro-di-pietro-metastasio/
«Alessandro nelle Indie»
https://ale0310.blogspot.com/2021/07/alessandro-nelle-indie-di-pietro.html
«Antigono»
https://ale0310.blogspot.com/2021/09/antigono-di-pietro-metastasio.html
La «Didone abbandonata»
https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/03/01/la-didone-abbandonata-di-pietro-metastasio/
ARTICOLI SULLA VITA DI PIETRO METASTASIO
Il debutto «napoletano» di Pietro Metastasio
https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/02/06/il-debutto-napoletano-di-pietro-metastasio/
Il mondo dell’opera nel Settecento. Dal mito alla storia
Il Poeta di Maria Teresa d’Austria
https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/11/10/il-poeta-di-maria-teresa-daustria/
La grandezza di Pietro Metastasio
https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/11/16/la-grandezza-di-pietro-metastasio/
Pietro Metastasio a Vienna
https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/11/03/pietro-metastasio-a-vienna/
Pietro Metastasio verso la gloria
https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/10/29/pietro-metastasio-verso-la-gloria/
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