giovedì 21 ottobre 2021

La storia dell’Arcadia: l’attività

 


Cristina di Svezia (1626 - 1689)
Il circolo degli Arcadi, formatosi presso il salotto di Cristina di Svezia, volle intendere il simbolismo pastorale, al fine di sfrondare le creazioni poetiche dalle ridondanze marinesche, scegliendo il metodo avviato da Teocrito, poeta greco del IV secolo a. C., il quale si rivolse alla natura ed alla vita dei campi, onde procedere col senso ispirativo. Virgilio, il Petrarca coi petrarchisti cinquecenteschi ed il Sannazzaro, che scrisse il poema Arcadia (pubblicato nel 1504) furono i sicuri punti di riferimento. Nel poema, egli descrisse le gioie della vita pastorale e villereccia, gli amori, i giochi, ponendosi in scena quale protagonista. Il suo saggio suscitò degli ammiratori devoti ed imitatori anche europei, che gradirono la traduzione del poema, posta in francese da Giovanni Martin, e stampata a Lione nel 1544. S’iniziò quindi a comporre sullo stile del Sannazzaro e così s’inventò la moda dei romanzi e dei drammi pastorali.

Jacopo Sannazaro (1457 - 1530)
Gli Arcadi dell’inizio Settecento, imitarono nel Sannazaro, l’ombra di Virgilio e di Teocrito, rubricando anche il cambio di nomi, ma non mancarono d’imitarne i difetti, soprattutto confinati nei concetti di piccolo corso, per cui fu condannata l’esperienza arcadica dalla critica.

Gli Arcadi ammirarono quindi il mondo greco, il fiume Alfeo, che donava ispirazione alle Muse, protette da Apollo; e la siringa del dio Pan, circondata di lauree di pino divenne l’emblema della nuova società. Le riunioni del giovedì si tenevano presso il Bosco Parrasio, sulle pendici del Gianicolo, e conservavano le loro creazioni poetiche nel Serbatoio. Nel 1693, i convegni si spostarono presso gli Orti Parnesiani, concessi dai Farnese, quindi diverse furono le peregrinazioni, fin quando ricevettero dal re del Portogallo, Giovanni V, la somma destinata all’acquisto dell’antica sede del Gianicolo, nel 1725.

Giovanni Mario Crescimbeni (1663 - 1728)
Giovanni Mario Crescimbeni fu nominato Custode generale, con la facoltà di scegliere un Pro custode, affiancato dal Savio Collegio, composto da Duodecemviri.

Gian Vincenzo Gravina (1664 - 1718(
Gian Vincenzo Gravina fu incaricato di scrivere, in lingua latina, il corpus iuris, che fu presentato ed approvato dalla platea degli Arcadi. Grazie alla munificenza di Antonio Farnese, duca di Parma, furono sculte in due grandi tavole di marmo.

Il potere decisionale fu posto nelle mani di tutti gl’iscritti.

Il Custode generale sarebbe rimasto in carica per la durata di un’Olimpiade, quindi l’Assemblea avrebbe deliberato sulla rielezione; il Crescimbeni tenne la carica dal 1690 al 1728, anno in cui decedé. I Pontefici furono nominati Massimi pastori arcadici (da Alessandro VIII a Leone XIII), mentre i nobili furono acclamati quali Pastori. Le adunanze pubbliche furono stabilite nella primavera ed in estate presso il Bosco Parrasio sotto la volta celeste, mentre quelle private si tenevano presso la casa del Custode generale, detta Capanna del Serbatoio.

La storia degli Arcadi potrebbe essere divisa in cinque parti distinte: il primo periodo si chiuse coll’incoronazione in Campidoglio, nel 1725, di Bernardino Perfetti.

Nella seconda fase si distinsero Pietro Metastasio, Apostolo Zeno, il Muratori ed il Vico.

Il terzo periodo segnò le prime corruzioni colle opere del Frugoni e di Baretti; il quarto vide l’opposizione tra i frugoniani ed i risorgimentali col Parini, il Monti, il Pindemonte e l’Alfieri; nell’ultimo e quindi periodo, l’influenza sulla letteratura italiana scemò del tutto.

Ben presto l’influenza degli Arcadi si distinse nella penisola italiana, dove sorsero delle Colonie, rette da un Vice custode, ma moderate dalle leggi dell’Accademia madre, che furono istruite dal Crescimbeni in un capitolo apposito nella Bellezza della volgar poesia. Contemplando la capacità d’istituire o di aggregare Accademie più antiche, gli studi rifiorirono in Italia e la letteratura segnò un passo decisivo nel recupero dell’antico.

 

 

Articoli

LA STORIA DELL’ARCADIA

Gli inizi

https://ale0310.blogspot.com/2021/10/la-storia-dellarcadia-gli-inizi.html

 

I melodrammi di Pietro Metastasio

«Achille in Sciro»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/04/12/achille-in-sciro-di-pietro-metastasio/

«Alessandro nelle Indie»

https://ale0310.blogspot.com/2021/07/alessandro-nelle-indie-di-pietro.html

«Antigono»

https://ale0310.blogspot.com/2021/09/antigono-di-pietro-metastasio.html

La «Didone abbandonata»

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/03/01/la-didone-abbandonata-di-pietro-metastasio/

 

ARTICOLI SULLA VITA DI PIETRO METASTASIO

Il debutto «napoletano» di Pietro Metastasio

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2021/02/06/il-debutto-napoletano-di-pietro-metastasio/

Il mondo dell’opera nel Settecento. Dal mito alla storia

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/06/27/il-mondo-dellopera-nel-settecento-dal-mito-alla-storia/

Il Poeta di Maria Teresa d’Austria

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/11/10/il-poeta-di-maria-teresa-daustria/

La grandezza di Pietro Metastasio

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/11/16/la-grandezza-di-pietro-metastasio/

Pietro Metastasio a Vienna

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/11/03/pietro-metastasio-a-vienna/

Pietro Metastasio verso la gloria

https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2020/10/29/pietro-metastasio-verso-la-gloria/

 

 

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